Come già spiegato nell’articolo sull’artrosi, la cartilagine (o tessuto cartilagineo) è una forma specializzata di tessuto connettivo con funzione principale di sostegno, e le sue lesioni possono essere degenerative (è il caso dell’artrosi) o post-traumatiche.

Condropatia rotulea e Condropatie femorotibiali
Con il termine condropatia si indica una sofferenza della cartilagine attorno all’osso e nello specifico, quando si tratta dell’articolazione del ginocchio, si parla di condropatia rotulea e condropatia femoro tibiale. È una patologia che interessa principalmente chi pratica determinate attività professionali o sportive, in quanto vede nel sovraccarico funzionale una delle cause scatenanti, ma anche persone sedentarie e in sovrappeso. È molto diffusa fra gli sportivi che praticano la corsa e il salto. I suoi gradi di gravità sono 4 e vanno dal rammollimento della cartilagine senza fissurazione, alle fissurazioni localizzate diffuse, fino alla perdita della sostanza cartilaginea con conseguente esposizione dell’osso.

Condropatia

Cause
Le cause principali sono da ricercare nel sovraccarico a cui è sottoposta l’articolazione. Vi sono comunque fattori predisponenti come dislocazioni congenite del ginocchio, squilibri muscolari, iperpronazione del piede e altre problematiche che vanno ad alterare i normali meccanismi di scorrimento provocando alterazioni della cartilagine, fino a trasformarsi in artrosi.

La condropatia si divide principalmente in necrosi del condilo femorale e osteocondrite (quest’ultima si divide a sua volta in osteocondrite del giovane e dell’adulto).

L’osteonecrosi è una lesione che interessa il condilo femorale mediale (osteonecrosi spontanea), ma può colpire anche quello laterale e il piatto tibiale (osteonecrosi secondaria). Quasi sempre l’origine è un’ischemia che si può formare per via di trattamenti con dosi massicce di cortisone, fratture, malattie metaboliche, lesioni vascolari, trombosi, embolia, ipertensione.

L’osteocondrite è invece un processo patologico caratterizzato dal distacco, totale o parziale, di un frammento condrale da una superficie articolare convessa e si verifica più spesso negli uomini giovani, in particolare dopo un infortunio ad una articolazione.

Sintomi
A volte il dolore non è esattamente localizzabile, altre viene avvertito lungo il bordo interno della rotula e può presentarsi sia quando si è a riposo (è il caso del ginocchio piegato a lungo durante i viaggi in auto ad esempio) sia sotto sforzo (il dolore aumenta quando si sale o scende le scale). Spesso si ha la sensazione di scricchiolio durante la flessione e l’estensione dell’arto e difficoltà nell’accosciarsi. In alcuni casi rotulea può essere però una patologia asintomatica.

Diagnosi
Dopo una prima visita e valutazione dei sintomi, è necessario effettuare una radiografia e una risonanza magnetica per definire l’entità della patologia.

Il trattamento non chirurgico e chirurgico
Il trattamento della condropatia dipende dal grado della patologia. Innanzitutto il paziente deve stare a riposo, anche assoluto se necessario. I primi interventi si eseguono con antinfiammatori, infiltrazioni di cortisone o acido ialuronico (se opportune) e fisioterapia; spesso si ricorre a laserterapia o litorrissia (onde d’urto). Nel caso di condropatia rotulea, essendo il movimento della rotula dipendente dal quadricipite, è particolarmente indicato il potenziamento muscolare. Generalmente si agisce sul vasto mediale poiché tende a decentrarsi esternamente. Se le combinazioni di infiltrazioni e fisioterapia non fossero sufficienti ad alleviare il dolore, sarà necessario passare al trattamento chirurgico per correggere meccanicamente il lavoro della rotula. L’intervento chirurgico è comunque indicato quando, soprattutto dopo i traumi, c’è il distacco o la compressione delle cartilagini.

Nel trattamento chirurgico si lavora su una sezione del legamento esterno, suturando la capsula mediale. È un intervento poco invasivo perché viene effettuato con la tecnica dell’artroscopia. Soltanto in rari casi (rotula mal allineata) si devono adottare delle tecniche più profonde come la Lisi dell’alare esterno, attraverso la quale si procede con una trasposizione dell’inserzione del tendine rotuleo.

In presenza di osteonecrosi del ginocchio limitata al solo condilo femorale, i trattamenti specifici sono la Mosaicoplastica, il Lipogems o, nei casi più gravi, la protesi come per l’artrosi. Il trattamento dell’osteocondrite invece può essere effettuato, oltre che con la Mosaicoplastica e il Lipogems, con la tecnica delle microfratture e, nei casi in cui vi siano frammenti cartilaginei stabili e sintetizzabili, anche la loro stabilizzazione con pin bioriassorbibili.

 

CONDROPATIA
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