Un approfondimento sulle tecniche chirurgiche di artroscopia dell’anca.
Con piacere ho trascorso qualche giorno a Monaco per approfondire la tematica relativa all’anca, in particolar modo il trattamento chirurgico di essa, attraverso l’artroscopia.
A seguire maggiori informazioni.
Cosa curiamo con l’atroscopia d’anca? Il conflitto femoro acetabolare (FAI: Femoral Acetabular Impingement) ovvero una patologia dall’anca nella quale la conformazione della testa femorale e/o dell’acetabolo, presenta una conformazione anatomica per la quale durante il normale arco di movimento i due capi articolari non scorrono liberamente ma entrano in conflitto fra loro. È conseguenza di patologie congenite o acquisite dell’anca, spesso dell’età evolutiva (contratte nell’infanzia-adolescenza) che restano subcliniche (poco sintomatiche) per molto tempo, in base anche allo stile di vita.
Se ne distinguono due tipologie fondamentali:
1) Il conflitto può dipendere da una deformità tipo pincer ( in inglese “pinza-tenaglia”) quando l’acetabolo ha una conformazione che stringe come una tenaglia la testa femorale, riducendone quindi il movimento (prevalente nelle donne).
2) il conflitto può dipendere da una deformità tipo CAM (in inglese significa “camma”) quando la testa del femore non è perfettamente sferica cosí che durante il movimento la parte eccentrica confligge con il bordo acetabolare (più tipica negli uomini).
Nella maggior parte dei casi tali deformità coesistono determinando una lesione di tipo mista.
Che cosa comporta il conflitto femoro-acetabolare?
Il conflitto femoro-acetabolare comporta una lesione del labbro acetabolare, la quale è una sorta di guarnizione dell’articolazione che riveste il bordo dell’acetabolo. Consequenzialmente alla lesione del labbro, si crea una alterazione dell’omeostasi del liquido sinoviale che normalmente porta nutrimento alla cartilagine articolare. Tale alterazione comporta prima uno slaminamento della cartilagine acetabolare, poi con il passare degli anni può condurre ad artrosi dell’anca.